Exilles,
il Forte tra le Alpi

Nel cuore selvaggio delle Alpi, dove le montagne si ergono come sentinelle di pietra, si trova un luogo che ha visto il passare dei secoli: il Forte di Exilles. Questa fortezza, che domina la Val di Susa, è stata testimone di battaglie e conquiste, di eroi e invasori, di storie che si intrecciano come i fili di un antico arazzo.

Immagina di viaggiare indietro nel tempo, quando l’Italia era un mosaico di regni e territori in costante conflitto. Il Forte di Exilles, nascosto in una stretta gola lungo il corso del fiume Dora, era un baluardo inviolabile, un passaggio obbligato per chiunque volesse attraversare le Alpi. Questa posizione strategica lo ha reso un punto focale nelle lotte di potere nei secoli.

PILLOLE STORICHE

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In un’era ormai perduta, quando i celti narravano miti sotto il manto stellato e i druidi ascoltavano le voci della terra, le radici del Forte di Exilles prendevano forma. Bisogna tornare in un luogo di selvaggia bellezza, la Valle della Dora, oggi conosciuta come Val di Susa. Il nome antico di Exilles, Excingomagus, evoca un ‘campo di eroi’, forse teatro di storiche battaglie o luogo di raccolta dei guerrieri. Era infatti tipico concordare un primo punto di raduno dei giovani combattenti provenienti da una stessa unità territoriale per far confluire tutte le truppe di una certa area nell’esercito comune. La posizione di Exilles era in un punto perfetto per far confluire velocemente i guerrieri da tutta l’alta Valsusa e anche per contrastare eventuali attacchi in caso di arrivo di nemici.

I primi dati certi riguardanti il controllo del forte risalgono al periodo in cui era un castello controllato dalla famiglia Albon, in seguito conosciuta come i Principi Delfini. Questa famiglia era spesso coinvolta in conflitti con i Conti di Savoia, che governavano i territori circostanti, da Chiomonte in avanti. Nel 1349, a seguito dell’estinzione della famiglia Delfini, la fortezza di Exilles passò sotto il dominio del Regno di Francia.

Nel 1593, il forte era governato dal Duca di Lesdiguières, quando Carlo Emanuele I di Savoia lo assediò con l’obiettivo di appropriarsene. Nonostante l’assedio, che andò a buon fine, il forte resistette e venne successivamente ricostruito. Lesdiguières tentò di riconquistarlo nel 1593, ma un complotto che avrebbe permesso a Lesdiguières di infiltrarsi all’interno del forte fu scoperto. Riprovò nel Capodanno del 1594, cogliendo di sorpresa Gazzino, allora governatore del forte, e i suoi soldati.

Dopo giorni di combattimenti e con l’arrivo delle truppe sabaude di Carlo Emanuele I per fornire supporto, Gazzino offrì la resa a Lesdiguières, interpretando erroneamente la ritirata delle truppe di Carlo Emanuele a Chiomonte come una resa definitiva.

 Dopo il Trattato di Lione del 1601, la fortezza venne rinforzata e ristrutturata.

Solo nel 1708, Vittorio Amedeo II di Savoia riuscì a riconquistare definitivamente la fortezza, che tornò così sotto il controllo dei Savoia.

Exilles, con la sua storia di guerre, potere, vittorie e sconfitte, intrighi e misteri, è un luogo che ha attraversato i secoli, lasciando un segno indelebile nella storia italiana e francese.

La conquista di queste valli, sancita dal Trattato di Utrecht, permise ai Savoia di acquisire una nuova e potente posizione strategica. In questo contesto, la rocca fortificata di Exilles assunse un’importanza ancora maggiore, diventando un punto di riferimento essenziale per la difesa del territorio sabaudo. Fu così che furono avviati imponenti lavori di ristrutturazione e ammodernamento, volti a migliorare la sua capacità difensiva. Tra le modifiche più significative, il ribaltamento del fronte difensivo verso la Francia.

Nel corso del XVII secolo, Exilles divenne una prigione di Stato e ospitò tra le sue segrete anche la Maschera di Ferro, un misterioso personaggio che rimase recluso qui per sette anni. L’identità di questo prigioniero rimane un enigma che ha affascinato storici e scrittori per secoli. Secondo alcune teorie, potrebbe essere stato un fratello gemello di Luigi XIV, un amante della regina o addirittura un membro della famiglia reale. Altri sostengono che fosse Nicolas Fouquet, un potente sovrintendente delle finanze, o Eustache Dauger, un servitore che avrebbe potuto avere accesso a informazioni sensibili.

La Maschera di Ferro fu trasferita a Exilles nel 1681, sotto la custodia di Bénigne de Saint-Mars, un ex mousquetaire. Rimase qui fino al 1687, quando fu trasferita alla fortezza di Sainte-Marguerite, un’isola al largo della costa di Cannes. Nel 1698, Saint-Mars e il suo prigioniero furono nuovamente trasferiti, questa volta alla Bastille a Parigi, dove la Maschera di Ferro rimase fino alla sua morte nel 1703.

Nonostante le numerose teorie, l’identità della Maschera di Ferro rimane un mistero. Tuttavia, la sua storia continua a catturare l’immaginazione del pubblico, simbolo della tirannia e dell’oppressione del regime di Luigi XIV. La sua presenza ad Exilles è un ricordo tangibile di questo periodo storico, un enigma che continua a stimolare la curiosità e l’interesse degli storici.

La fortezza di Exilles, un baluardo di potere e resistenza, non riuscì a resistere alla tempesta della storia. Quando Napoleone Bonaparte, impose il suo volere con l’armistizio di Cherasco nel 1796, Vittorio Amedeo III di Savoia fu costretto a cedere la Savoia e Nizza alla Francia. Questo atto di sottomissione segnò la fine della fortezza di Exilles, della vicina Brunetta e dell’Assietta, che furono rase al suolo dalle mine dei Savoia stessi.

Ma come una fenice, Exilles risorse dalle sue ceneri. Nel primo decennio del XIX secolo, il governo sabaudo, riconquistati i suoi territori, decise di ricostruire il Forte di Exilles. Il colonnello Giovanni Antonio Rana fu incaricato di progettare e realizzare la nuova fortezza, un compito che iniziò nel 1818. Durante la ricostruzione, furono realizzati i sotterranei sotto al piazzale del Cavaliere e ripristinate le due tenaglie del fronte orientali, in un tentativo di onorare la gloria del forte preesistente.

Questo era un momento cruciale per l’Italia. La nuova strada carrozzabile che attraversava il Colle del Monginevro, voluta da Napoleone stesso, attraversava la Valle della Dora. Il forte di Exilles, ora rinato, sarebbe servito come unica difesa lungo questa valle contro le tempeste future.

Nel 1889, il Forte di Exilles divenne sede del prestigioso Battaglione di Alpini Exilles. Alla fine del XIX secolo, l’entrata dell’Italia nella Triplice Alleanza richiese un potenziamento delle difese contro la Francia. Furono introdotti i cannoni a retrocarica, ma con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale nel 1915, furono trasferiti sul fronte orientale.

La vita dei soldati al Forte di Exilles durante il periodo tra l’800 e il ‘900 era caratterizzata da condizioni spartane. Le stanze al primo piano erano ampie ma dovevano ospitare molti soldati in ciascuna camerata. L’arredamento era essenziale, con letti composti da cavalletti di ferro e tavole di legno, coperti da paglia, lenzuola e coperte. Le camerate erano prive di stufe, umide e fredde, e c’era solo un bagno per piano.

Gli ufficiali, invece, godevano di sistemazioni più confortevoli, con stanze singole dotate di stufa. Al piano terra si trovava la cucina, dove venivano preparati i pasti, principalmente a base di pasta, riso, minestre, pastasciutta e spezzatino di carne e patate. Il pane costituiva la componente principale dell’alimentazione dei soldati e la panetteria del forte ne sfornava grandi quantità ogni giorno nei sotterranei del Cavaliere.

La giornata dei soldati era dedicata principalmente all’addestramento, ai turni di guardia e sorveglianza sia all’interno del forte che presso i forti dislocati sul colle dell’Assietta. Partecipavano anche a esercitazioni di tiro verso le zone boschive e d’alpeggio non abitate. Gli ufficiali si occupavano di compiti amministrativi come la segreteria, la contabilità e le comunicazioni.

Dopo l’8 settembre 1943, il forte venne disarmato e abbandonato, lasciando che fosse saccheggiato e depredato. Il paese di Exilles subì un forte esodo e le attività commerciali chiusero una dopo l’altra. Oggi, il comune ospita solo poche centinaia di residenti.

Nel 1978, la Regione Piemonte ha acquisito il Forte di Exilles, segnando l’inizio di un nuovo capitolo nella sua lunga e affascinante storia. Questo passaggio di proprietà ha segnato un impegno significativo per preservare e valorizzare questo monumento storico di grande importanza. Dal 30 ottobre 2019 la Regione Piemonte è diventata ufficialmente la proprietaria del Forte di Exilles, a seguito della stipula dell’atto notarile di trasferimento dal Demanio.

Nel corso degli anni, la Regione Piemonte ha investito circa 23 milioni di euro nel recupero del forte, includendo la manutenzione, la realizzazione di percorsi di visita, l’allestimento di spazi museali, e l’organizzazione di attività culturali ed eventi. Di questi, circa 13 milioni sono stati utilizzati per opere di ripristino e restauro.

Oggi, il Forte di Exilles è un punto di riferimento per la storia e la cultura della regione, e attira migliaia di visitatori ogni anno.

Un insieme di associazioni e fondazioni, insieme al Comune di Exilles, collaborano per infondere vita nel forte attraverso una serie di eventi culturali e artistici.

L’associazione Revejo, organizzatrice del festival Borgate dal Vivo, svolge un ruolo centrale in questa collaborazione, coordinando le attività e curando la programmazione artistica. Lavora a stretto contatto con la Fondazione Piemonte dal Vivo per portare al forte una varietà di esibizioni e spettacoli.

L’Associazione Amici del Forte svolge un ruolo fondamentale nell’accoglienza dei visitatori, organizzando visite guidate e attività di animazione per il pubblico. Tangram Teatro contribuisce alla ricchezza culturale del forte, portando alcuni dei suoi spettacoli più apprezzati.

Queste attività sono sostenute da importanti entità come la Fondazione Compagnia di San Paolo, Intesa Sanpaolo e la Fondazione Sviluppo e Crescita CRT + Risorse.

Grazie a questa sinergia, il Forte di Exilles oggi non è solo un monumento storico, ma un luogo vivente che continua a raccontare la sua storia, educare e ispirare.

COSA VEDERE ALL’INTERNO DEL FORTE DI EXILLES

Il viaggio inizia con l’ascesa alla fortezza. Puoi scegliere di percorrere la rampa che ti condurrà all’ingresso principale attraverso l’ex ponte levatoio, oppure prendere l’ascensore vetrato che ti porterà direttamente al Cortile del Cavaliere. Entrambi i percorsi offrono una vista mozzafiato sul paesaggio circostante, un primo assaggio della grandiosità che ti attende all’interno.

Attraversando le due tenaglie, un passaggio a serpentina progettato per difendersi dagli attacchi, ti troverai di fronte al Grande Pozzo, testimone silenzioso di secoli di storia. Questo pozzo era la fonte vitale di acqua fresca per uomini e animali, un elemento fondamentale per la sopravvivenza della guarnigione.

Il Cortile del Cavaliere è un enorme spazio aperto, un tempo cuore pulsante della vita del forte. Qui, i soldati si radunavano e consumavano i loro pasti. Oggi, questo cortile è un palcoscenico per spettacoli teatrali e concerti, un luogo di incontro tra passato e presente.

Al primo piano, potrai esplorare le stanze degli ufficiali e le camerate delle truppe. Sebbene siano prive di arredamento, queste stanze conservano il loro fascino, come se le pareti potessero ancora raccontare le storie di coloro che vi hanno vissuto.

Salendo al sottotetto, scoprirai la Colombaia militare, un angolo di storia che parla di ingegno e adattamento. Qui, un sottufficiale si prendeva cura dei piccioni viaggiatori, addestrandoli per garantire che ogni esemplare fosse in grado di raggiungere la sede di destinazione e ritornare in quella originaria.

Infine, potrai visitare le Prigioni, una parte del forte che racconta una storia più oscura. Qui, i detenuti più pericolosi erano rinchiusi e costretti a lavorare in condizioni estreme.

La visita guidata termina nel Cortile del Cavaliere, dopo aver attraversato uno dei fossati e ammirato la struttura arrotondata degli angoli del forte, progettata per far scivolare i colpi di cannone nemici.

MAPPA INTERATTIVA

Spostati nella mappa e scopri le aree del Forte di Exilles

BATTERIA REALE
principale fronte di fuoco del forte

TENAGLIE
due ripide salite a tenaglia
che conducono all'interno del forte
CORTILE DEL CAVALIERE
nucleo centrale
della costruzione
BIGLIETTERIA e BAR
biglietteria per le
visite guidate
OSPEDALE
ospedale per i soldati
CHIESA
Cappella del Beato Amadeo
CORTILE DELLE GALERE
dove si affacciavano le prigioni
e veniva consentita l'ora
d'aria ai galeotti
DENTE DEL RIVELLINO
e caserme
S.Pietro e Paolo
BASSO FORTE

CAPONIERA
di San Bonifacio

BLOCKHOUSE

TERRAZZA E SOTTOTETTO

AREA MUSEALE

IL TERZO PARADISO
opera del Pistoletto

ACCESSO
punto informazioni
e ascensore

PARCHEGIGO
gratuito

ACCESSO PEDONALE
passando dall'ex ponte levatoio

Exilles,
oltre al forte c'è di più

Scopri Exilles, a due passi dal forte, un incantevole borgo medievale situato nella Valle di Susa, circondato da scenari naturali unici ai piedi del Vallone Galambra, ideale per meravigliose passeggiate e trekking in alta quota. Exilles conserva ancora l’atmosfera medievale dell’epoca, con i suoi antichi lavatoi, le chiese storiche e le case in pietra con tetti in lose. Il borgo ospita diverse rievocazioni storiche che mantengono vive le tradizioni del passato.

 

Il fascino di un borgo alpino ricco di storia

Il centro abitato si è sviluppato nel corso dei secoli a partire da un ricetto medievale dalla forma quadrata, ancora chiaramente riconoscibile nel tessuto urbano del borgo. Per accedere a questo complesso, era necessario passare attraverso delle porte chiamate “Cour” (in patois andito, “passaggio coperto”) ancora oggi visibili. 

Nel borgo di Exilles, espansosi rispetto alla pianta originale, si possono ammirare diverse chiese, tra cui la parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo che si trova tra le piazze Vittorio Emanuele e Cavour

Questa Chiesa è un esempio di fusione di stili architettonici, con un campanile tardo romanico, un portale tardo gotico e elementi rinascimentali e barocchi. All’esterno, sulla piazza Vittorio Emanuele, si può ammirare una fontana medievale risalente al XV-XVI secolo. Poco fuori dall’abitato è presente la piccola cappella dei SS. Rocco e Sebastiano, una delle ultime ancora private, che custodisce una statua attribuita a Sant’Antonio.

All’inizio del XX secolo, il paese contava circa 2000 abitanti e aveva 10 osterie, tra cui il Leon d’Oro, la Spada Reale, del Centro, Tre Bandiere, la Croce Bianca, il Valentino e delle Alpi, e 2 alberghi: Tre Corone e della Posta. Erano presenti anche 2 mulini, 1 segheria, 4 panetterie, 2 macellerie, 3 fabbri-ferrai, 3 calzolerie, 2 negozi di vestiti, 2 ferramenta e 3 mercerie. In tempi più recenti, è stato introdotto anche un servizio di noleggio autovettura.

Mentre passeggi per le vie del centro, ancora puoi vedere le insegne che raccontano delle vecchie botteghe. 

Fra le figure storiche che hanno lasciato un’impronta ad Exilles, spicca Ernestina Luisa Macchia Prola, la prima donna italiana a ottenere la patente automobilistica nel 1907. Nata e cresciuta a Exilles, Ernestina è un simbolo di progresso e autonomia femminile in un’epoca in cui le donne erano prevalentemente confinate ai ruoli di moglie e madre. La sua residenza, “Villa Ernestina”, una splendida villa in stile liberty, è ancora presente nel borgo e testimonia la sua straordinaria storia.

A settembre, durante la rievocazione storica ad opera di ExillesCittà, il borgo si rivela ai visitatori raccontandosi in una giornata di festa tra fine ‘800 e inizio ‘900, Immagina, un paesino della Val di Susa, fiorente e popoloso ai piedi del Forte, che all’epoca, ospitava tra le sue mura 2000 militari dando lavoro a tutto l’abitato. Carri di panni arrivavano in città dal forte e le lavandaie li portavano al lavatoio in fondo al paese, per poi, stendere le grossa lenzuola al sole sulle corde del muraglione di fronte. Le osterie brulicavano di soldati e le botteghe accrescevano le loro ricchezze. Proprio in uno di quei giorni il borgo arrivò la notizia ed Exilles venne elevata al rango di “Città” attraverso il Regio Decreto di Umberto I. In memoria di quest’occasione gli abitanti vestono i panni dei personaggi dell’antico borgo. Le botteghe riaprono e le strade si trasformano in una grande festa.

Exilles, con la sua storia, le sue tradizioni e la sua natura incontaminata, ti aspetta per un viaggio indimenticabile nel tempo.

Exilles dove mangiare e soggiornare

Il borgo di Exilles ospita B&B un bar/negozio di paese nella piazza centrale chiamato “Café il Forte“, dove puoi gustare una deliziosa colazione o aperitivo. Un consiglio? Chiedi un tagliere con prodotti e salumi del territorio.

Le antiche osterie non esistono più, ma al loro posto puoi trovare il ristorante La Quadriglia, a due passi dalla piazza centrale, La Corte dei Mangioni tra il borgo e il Forte, o puoi optare per un panino e un tagliere al Café. In alternativa, a pochi minuti di auto, puoi trovare l’agriturismo An Seaux nell’abitato della vicina frazione Cels.

Nel centro del borgo, potrai trovare anche l’Azienda vitivinicola Isiya, dove potrai fare una degustazione dei loro vini. 

Escursioni intorno ad Exilles

Oltre al borgo di Exilles, ricco di storia e curiosità, puoi visitare altre piccole borgate vicine come Cels-Rif, Cels-Morliere, Cels-Ruinas e Deveys, ognuna con le sue caratteristiche tipiche e tradizionali. Ad esempio a Deveys potrai ammirare le due bellissime fontane antropomorfe settecentesche.

La posizione di Exilles lo rende un punto di partenza ideale per esplorare la magnifica natura circostante. Qui si respira ancora la calma e la bellezza del turismo lento. Se ami la montagna e il trekking, in qualche giorno a Exilles potrai scoprire una dimensione di bellezza unica.

Alcune delle escursioni più belle:

  • il giro delle borgate che dominano Exilles, come Deveyes, Cels Colombano, Moliere e Ruinas;
  • il Sapé di Exilles con il suo imponente forte inghiottito dalla natura;
  • il Forte Pramand e la Galleria dei Saraceni in mountain bike o in fuoristrada;
  • le Grange della Valle e il Rifugio Levi Molinari, con infinite escursioni che partono da questo punto come: l’escursione ai 4 denti e al Gran Pertus, al Rifugio Vaccarone, a Punta Chabriere, al Lago delle Monache e persino alla Cima Sommeiller, a 3333 metri di altitudine, solo per citarne alcune.

Insomma, ci sono escursioni adatte a tutti i gusti, dai bei pianori del Levi Molinari alle imponenti vette rocciose del massiccio Galambra dominate dalle aquile e dagli stambecchi.

Exilles è un’esperienza veramente unica per chi ama la natura, la montagna, la buona cucina, la storia e, negli ultimi anni, anche per gli amanti della musica e del teatro, grazie agli spettacoli estivi proposti da Borgate dal Vivo da gustarsi sotto il cielo stellato direttamente dal piazzale del Cortile del Cavaliere del Forte di Exilles. Consulta il calendario degli eventi per scoprire tutte le opportunità offerte.

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