Materie

Futura ETS

Materie (sulla linea temporale del progresso, la vita danza in cerchio)

Ciò che ci ha colpito della costruzione del Forte di Exilles è la sua totale fusione con il paesaggio circostante: difficilmente opere artificiali così imponenti riescono a integrarsi con il paesaggio naturale, ma questa pare sorgere direttamente dal ventre della montagna, radicata nella roccia e in totale osmosi con il verde. Un’altra caratteristica che rende suggestiva questa costruzione è il mutamento che ha subito nel corso del tempo – così come sono mutati i confini geografici della vallata – in una continua e perpetua trasformazione data dall’incontro di individui e storie diverse, sempre nella contingenza della Storia, fino ad arrivare ai giorni nostri.
Tali premesse ci fanno riflettere sul rapporto che intercorre tra l’uomo – e la sua idea di tempo progressivo e lineare – e l’ecosistema a cui appartiene, che segue invece ritmi completamente diversi e ciclici. La crisi ecologica ci dà in questo senso modo di ripensare il nostro agire in relazione agli altri sistemi vitali e ci rende consapevoli del nostro ruolo, che non può più essere egemonico. A questa sensibilità e consapevolezza, riferendoci sia alla tradizione letteraria antica che a quella contemporanea, facciamo coincidere il concetto di trasformazione e metamorfosi, inteso come il moto vitale che apporta un cambiamento, concettuale e reale. In questa fusione tra noi e l’alterità, il tempo della natura e quello dell’uomo coincidono in un’unica soluzione e in un’unica energia vitale, ossia quella del pianeta che abitiamo.
In tal senso, la metamorfosi è una trasformazione (innanzitutto concettuale) che ci permette di ripensare i confini tra noi, gli altri esseri e la natura. Lo stesso folklore e la saggezza popolare, la magia, il mito e il panteismo ci invitano ad andare oltre la finitezza del nostro sguardo, per trovare proprio nell’elemento naturale il significato del nostro agire e una spiritualità profonda e contemplativa.
In un’era in cui la tecnologia è entrata massivamente nella nostra vita e nella cultura – fatto testimoniato dalle tendenze artistiche posthuman di fine anni ‘90/inizio anni 2000 – il progetto vuole piuttosto riflettere sulla nostra osmosi con il mondo che ci circonda.
Questa grande tematica verrà indagata attraverso opere diversificate dal punto di vista tecnico, formale e attitudinale installate lungo un percorso all’interno del Forte di Exilles con il supporto di testi e didascalie. Gli artisti selezionati, attraverso la loro ricerca, proporranno diversi approcci al tema ecologico/metamorfico: da quello più scientifico-analitico, a quello ‘poetico/spirituale’, svelando inediti immaginari.

Parte integrante del progetto sarà la documentazione fotografica e la pubblicazione cartacea che raccoglierà testi e saggi di curatori, studiosi del tema e le ricerche degli artisti selezionati al fine di produrre un percorso organico e approfondire il tema sotto molteplici punti di vista.

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